La sfida tra Prosecco e Champagne è vinta senza dubbio dalle bollicine italiane!
L’Osservatorio economico italiano dei vini sostiene che sono state distribuite nel mondo oltre 340 milioni di bottiglie di Prosecco. Quelle di Champagne sono state invece molte di meno.
La scalata del Prosecco è migliore di quella dello Champagne? Si tratta di due tipi di vini diversi, ad iniziare dal modo in cui nascono: il Prosecco in grandi cisterne d’acciaio come prevede il metodo Martinotti, da un solo vitigno, il Glera; per lo Champagne si mettono assieme più uve: Chardonnay, Pinot noir, Pinot meunier e altri con una rifermentazione in bottiglia. Il primo è fruttato, fresco e quasi sempre viene venduto ad un prezzo contenuto. Il secondo ha profumi e sapori ccomplessi, può essere longevo e il prezzo è per forza più alto. La differenza del fatturato (oltre che di storia e qualità) tra Prosecco e Champagne è quindi marcata.
Bere Prosecco è divenuto uno stile di vita, un modo per fare propri valori reali o solo sognati. Consumare Prosecco, soprattutto negli Stati Uniti, primo mercato d’esportazione, equivale per il consumatore a scegliere lo stile della dolce vita italiana senza l’alterigia dei francesi. La pensa così, ad esempio, un estimatore del Prosecco come Giovanni Malagò, presidente del Coni: lo ha scritto nell’introduzione del libro “Viva il Prosecco, Abbasso lo Champagne”: “Prosecco vuol dire beva facile, con la testa libera, che crea simpatia immediata. Champagne ha in se qualcosa di sussiegoso, pretenzioso”.
E voi lo bevete il Prosecco? E mentre lo versate a cosa pensate? Scoprite la nostra selezione di Prosecco e di suoi derivati!
Salute!