Sono tante le aziende produttrici di Grappa che parlano di Storia e di radici storiche del loro marchio. Non molte, però, possono raccontare quello che Nonino ha nel suo passato e possono vantare un radicamento forte e profondo nel terreno della distillazione.
Tutto inizia alla fine del 1800 quando Orazio Nonino gira con il suo alambicco e produce grappa in zone diverse, presso famiglie di conoscenti. L’anno della svolta è il 1897 quando le ruote che trasportano l’alambicco si fermano a Ronchi, in Friuli Venezia Giulia, per dare inizio alla straordinaria realtà che è oggi Grappa Nonino.
I primi anni sono liberi dai vincoli dello Stato che solo nel 1933 obbliga l’imbottigliamento della grappa, l’etichettatura e impone il sigillo. Fino a questo momento la Grappa veniva prodotta e riposta in damigiane, conservata nelle cantine e la legittimazione del marchio non era così importate com’è oggi.
Negli anni ’60 si intensificano gli sforzi per raccontare e presentare al meglio la Grappa, un prodotto che era necessario valorizzare per evitare il qualunquismo che dipingeva questo distillato friulano come povero e di scarsa qualità . Nobilitare la Grappa Nonino è doveroso. Sono anni in cui nelle etichette delle bottiglie si indicano i vitigni usati, le quantità prodotte e quali le aziende vinicole che meritano di collaborare con Nonino, non tutti sono all’altezza e la selezione premia l’eccellenza.
Non tutte le vinacce sono uguali e un primo successo è la grappa Monovitigno prodotta nel 1973 dalle vinacce di uva Picolit, varietà tipica del Friuli Venezia Giulia. La scelta dimostra che il radicamento della famiglia Nonino con il territorio è forte: si guarda all’Italia e al Mondo, ma tutto inizia dalle proprie origini. Il successo si ripete l’anno successivo con la Grappa Monovitigno Ribolla e la famiglia Nonino istituisce un premio il “Premio Nonino Risit d’Aur” per salvaguardare i vitigni autoctoni e incentivarne gli studi. Una scelta lungimirante e innovativa.
Continuano anche negli anni successivi le battaglie per difendere e riconoscere le varietà locali di vite. Gianola Nonino, moglie di Benito, guida con passione e forza la difesa delle specificità . Gli appassionati e gli amanti della Grappa crescono e negli anni ’80 la produzione di Grappa raddoppia. Entrano in azienda le figlie di Benito e Gianola: Cristina, Antonella ed Elisabetta che con la guida dei genitori proseguono il percorso intrapreso quasi cento anni prima.
La qualità della Grappa Nonino si distingue in bocca, ma anche dalla bottiglia: veri oggetti d’arte che arricchiscono le collezioni di tutti gli intenditori di distillati, battute all’asta ed esposte come opere d’arte.
Negli anni ’90 la famiglia Nonino pianta vigneti dedicati esclusivamente alla produzione di Acquavite, vitigni friulani come il Picolit e la Ribolla Gialla, ma anche Fragolino, Schioppettino, Sauvignon.
Il centenario si celebra con edizioni limitate e libri celebrativi per una Storia senza uguali in Italia e nel Mondo che l’allora Presidente della Repubblica Italiana certifica nominando Gianola Bulfoni Nonino Cavaliere del Lavoro. Solo 25 donne prima di lei hanno ricevuto l’onorificenza.
I successi continuano con la produzione di Grappe ottenute dalla distillazione del miele, con la Grappa Nonino Barricata, con la Grappa Nonino Millesimata.
I distillatori concorrenti seguono Nonino come leader di settore, azienda innovatrice che riceve riconoscimenti non solo nel settore dei distillati, ma anche come prodotto distintivo per l’Italia nel Mondo. Gli intenditori premiamo a pieni voti l’Acquavite Nonino che sempre più è il modello di Qualità della Grappa Italiana.
Scoprite la selezione di Grappa Nonino e iniziate il vostro percorso. Quello Nonino è iniziato nel 1897.