La vinificazione del Tignanello è un fase decisiva per la qualità del prodotto. Ogni passaggio deve essere curato con la massima attenzione per non vanificare il lavoro precedente. I Marchesi Antinori ci spiegano come avviene questa fase.
La stagione calda ed asciutta ha imposto una accuratissima selezione in tutti i momenti salienti del periodo vendemmiale; alla raccolta in vigneto è stato infatti fondamentale selezionare i grappoli, ponendo particolare attenzione all’esposizione e all’integrità degli acini. La vendemmia, esclusivamente condotta a mano, ha tenuto conto delle varietà , ma anche dell’esposizione e della diversa altitudine delle varie parcelle del vigneto di Tignanello; queste infatti sono state raccolte l’una separata dalle altre, in modo da poter condurre le fermentazioni in funzione delle peculiarità e delle diverse espressioni legate al terroir.
Le uve quindi sono state diraspate e portate sui tavoli di selezione manuale; qui la cura del dettaglio è massima, l’obiettivo è quello di allontanare quella piccola percentuale di acini disidratati o leggermente surmaturi, in modo da condurre al serbatoio di vinificazione solo quelli perfettamente integri. Durante la fermentazione e la macerazione, nei serbatoi troncoconici, i mosti si sono trasformati lentamente in vino, con attenzione estrema alla freschezza dei profumi, all’estrazione del colore, alla gestione del tannino volta alla dolcezza e all’eleganza.
Una volta separate bucce e vino, si è avviata la fermentazione malolattica che, in barriques, esalta la finezza e la piacevolezza del vino. E’ iniziato quindi il processo di invecchiamento durato circa 12-14 mesi, in fusti di rovere francese ed ungherese, in parte nuovi ed in parte da primo passaggio; durante questo periodo i diversi lotti, vinificati separatamente in base alla varietà e alle variabili viticole, si elevano in legno, per poi essere assemblati pochi mesi prima dell’imbottigliamento.
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